Le 4 cause e i possibili rimedi di un fenomeno molto frequente: la tachicardia in gravidanza
La tachicardia in gravidanza è un fenomeno comune e meno pericoloso di quanto si possa pensare.
La gestazione è causa di numerosi cambiamenti sia a livello fisiologico e ormonale, che psicologico: le ansie e le preoccupazioni sono all’ordine del giorno, così come l’immensa emozione di poter abbracciare il proprio piccolo.
E sono proprio questi cambiamenti a determinare la cosiddetta tachicardia in gravidanza.
Tachicardia in gravidanza: 4 cause e rimedi
L’aumento della frequenza cardiaca durante la dolce attesa è determinato dall’intenso sforzo a cui il cuore deve sottoporsi per pompare il sangue alla mamma e al bambino.
Durante la gravidanza infatti, le pulsazione cardiache possono arrivare anche a 80-90 battiti al minuto, contro i 70 in una situazione fisica ‘normale’.
Tale fenomeno si manifesta soprattutto nella seconda parte della gestazione, quando il cuore deve sopperire ad una maggiore necessità del bambino di nutrirsi, e ‘supportare’ un fisico evidentemente appesantito.
La tachicardia è dunque una manifestazione frequente e assolutamente normale, che con piccoli accorgimenti può diminuire se non scomparire in maniera definitiva.
In casi in cui la mamma appare decisamente preoccupata per l’accelerazione del ritmo cardiaco, è consigliabile che si sottoponga ad adeguati controlli medici.
Di seguito, le 4 cause che incidono sulla tachicardia in gravidanza, e i possibili rimedi.
1. Disfunzione Tiroidea: una disfunzione tiroidea può manifestarsi durante la gestazione, poiché la tiroide è notevolmente impegnata nello sviluppo cerebrale del feto. Un aumento della funzione tiroidea è causa di tachicardia. Per individuare lo stato di salute della tiroide, è possibile effettuare dei test ormonali specifici.
2. Carenza ferro: la gravidanza può essere anche causa di anemia. Il compito del ferro è infatti quello di trasportare ossigeno al sangue. La carenza di ferro determina di conseguenza anche una diminuzione dell’ossigeno circolante nel sangue, cosicché il cuore, per trasportare ossigeno alla mamma e al piccolo, deve compiere un percorso più lungo e complesso che lo affatica notevolmente. Il rimedio più consigliato è l’assunzione di cibi contenenti un’alta quantità di ferro, e il consumo di integratori.
3. Pressione bassa: soprattutto durante la prima parte della maternità, i cambiamenti ormonali determinano una fisiologica vasodilatazione che causa un abbassamento di pressione. In questi casi, è bene che la mamma si tranquillizzi attraverso esercizi di respirazione e training autogeno, e mediante la consapevolezza della scomparsa del fenomeno dopo circa i primi 3 mesi, quando la situazione ormonale rientra nella normalità.
4. L’ansia: il comune aumento di ansia per la delicata situazione che si sta vivendo, provoca una maggiore sensibilità alle percezioni interne, comprese le pulsazione cardiache. Anche in questo caso, la respirazione gioca un ruolo fondamentale per rasserenarsi. Decisamente consigliati sono anche lo yoga e il pilates, discipline che aiutano a ristabilire l’equilibrio psicofisico della persona.
Per concludere: la tachicardia in maternità è normale?
Assolutamente sì, ma non va comunque sottovalutata. L’ipertensione gravidica va tenuta sotto controllo ed eventualmente curata mediante specifici esami cardiologici. Generalmente nei casi di gravidanza, vengono consigliati: elettrocardiogramma, ecocardiogramma, e la misurazione della pressione con holter.